Sentiero Fasoli
| Caratteristica | Dettaglio |
|---|---|
| 📍 Località | Breonio (Fumane, VR – Valpolicella) |
| 🛤️ Percorso | Anello |
| 🔢 Segnavia CAI | Sentiero Ciclamino (con tratti su CAI 252 e CAI 240) |
| 📏 Lunghezza | Circa 6,5 km |
| ⛰️ Dislivello | Circa 300 m |
| ⏱️ Durata media | 2h 30m (senza soste) |
| ⚠️ Difficoltà | E – Escursionistico |
| 🥾 Consigli utili | Scarponi da trekking, acqua, attenzione in caso di fango |
| 🌳 Ambiente | Boschi misti, prati, canyon, cascate e punti panoramici |

Se pensate che la Valpolicella sia solo Amarone e cantine da sogno… beh, avete ragione. Ma non solo! Il 2 maggio 2025 abbiamo infilato gli scarponi, caricato la borraccia e ci siamo lanciati in un’avventura “molto verde” tra boschi, ruscelli, pareti di roccia e ciliegi in fiore: una passeggiata nella zona di Breonio, in Valpolicella. Il meteo era dalla nostra parte: sole, cielo limpido e temperatura ideale per rimettere in moto le gambe dopo un po’ di letargo. Destinazione: il Sentiero Fasoli, noto anche come Sentiero delle Cascate del Rio Paradiso. Già solo il nome prometteva bene — e no, non c’erano sirene celestiali né portali magici, ma qualcosa di magico c’era davvero. Spoiler: niente vino, ma tanta meraviglia.

Partenza da Breonio, piccolo gioiello incastonato sopra Fumane. L’aria sa già di primavera piena, con quel mix di erba fresca, terra bagnata e fiori da cartolina. Dopo qualche passo, ci ritroviamo immersi nel bosco, sul cosiddetto “Sentiero Ciclamino”, che è poi la spina dorsale del percorso, con tratti che si intrecciano con il CAI 252 e, più avanti, con il CAI 240 (sì, quello con la targhetta bianco-rossa che fa molto “Indiana Jones versione veneta”).

Uno di quei segnali che ti fa sentire già un esploratore, anche se hai appena lasciato la macchina e non hai ancora iniziato a sudare.
l sentiero inizia tranquillo, tra una dolce discesa e alberi che sembrano messi lì apposta per le foto Instagram. Ma basta poco per entrare in modalità "wow": il Rio Paradiso si fa sentire, scorre tra canyon naturali, piccoli salti d'acqua e pareti ricoperte di muschio che sembrano uscite da un film fantasy. Qui è impossibile non fermarsi a fare una decina di foto (o trenta).

La parte più scenografica? Le cascate, ovviamente. Il sentiero scende in un piccolo canyon, dove l’acqua salta tra le rocce e canta la sua melodia fresca. C'è un tratto attrezzato con cavo corrimano — nulla di troppo estremo, ma meglio avere passo sicuro e scarpe degne del nome "trekking". Qui si respira un’atmosfera davvero magica: umida, selvaggia, intima.

Alla cascata Adamo c'è da fare un po' di finto "alpinismo".

Per vedere Adamo c'è da inerpicarsi, aiutandosi con la corda, su degli anelli di metallo piantati nella roccia, nulla di travolgente ma attenzione alla cambra più alta che non è stabile e potrebbe sfilarsi.

Si risale poi verso la parte finale dell’anello, dove si incontra il sentiero CAI 240 per un tratto del ritorno. È qui che la vista si apre: il fondovalle, il serpentone dell’Adige e, in lontananza, le cime del Baldo ancora punteggiate di neve. Una di quelle viste che ti fanno dire “ne è valsa la fatica”.
Il bello del Sentiero Fasoli è che ti accompagna con garbo, ma senza annoiarti. Ogni curva regala un panorama nuovo: terrazze coltivate, boschi fitti, il fiume Adige che serpeggia là in basso come un nastro d’argento, e poi laggiù, case minuscole che sembrano casette di un plastico ferroviario. E quando pensi di aver visto il meglio, boom: ti si apre la vista sulla Valdadige. Ti fermi, tiri un sospiro, fai la foto di rito (o venti) e ti chiedi perché mai hai aspettato tanto a venire da queste parti.

Nel mezzo di tutto questo verde, spunta un ciliegio in fiore solitario, che sembra lì per ricordarti che sì, la natura ha anche il senso dell’estetica. Una pausa all’ombra, uno snack, due pensieri ad alta voce e via, si riprende il sentiero.



Alla fine del giro, con le gambe un po’ stanche ma l’anima leggera, ho capito che questa camminata è una di quelle da rifare, magari in autunno, con i colori caldi che trasformano tutto in un quadro impressionista. Il Sentiero Fasoli non è solo un sentiero, è un piccolo viaggio in una Valpolicella diversa, più selvaggia e sincera, che ti accoglie senza troppi fronzoli ma ti regala momenti preziosi.

Insomma, se vi capita di essere da queste parti, infilate gli scarponi, lasciate perdere Google Maps e seguite semplicemente la via. Vi prometto che la direzione sarà quella giusta. E portatevi una merenda seria: tra un panorama e l’altro, viene fame.

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