Edoardo Montresor

(con telecronaca ovina, documentario BBC e intervista esclusiva) Il sole splendeva, e non era affatto scontato. Qui, nel cuore verde della campagna di quella che un tempo fu la gloriosa Mercia, il meteo ha la stessa stabilità emotiva di un adolescente davanti a un SMS lasciato in “visualizzato”. Quel mattino,

Sveglia. Non la dolce sveglia di un hotel di charme, con la luce che filtra e un cameriere che bussa piano con il vassoio della colazione. No. Qui la luce entra come una guardia carceraria che spalanca la porta alle 5 del mattino e ti urla di prepararti alla perquisizione.

(o “La lunga marcia verso il tè stantio”) La notte è stata una sinfonia disturbata di sonno e veglia, una jam session di incubi surreali che avrebbero fatto invidia a David Lynch: pecore vestite da giudici mi condannavano a morte per aver osato mettere il latte nel tè prima della

Mattina: la partenza del sognatore ingenuo Oggi ci svegliamo presto, pieni di entusiasmo. Non per l’ennesimo giro tra rovine e castelli, ma perché stasera… cena di gala al Pale Hotel. Un nome così ti fa subito pensare a velluti, camerieri in guanti bianchi, champagne a fontana e un’orchestra

📍 Dalle campagne inglesi – Elms Hotel & Eastnor Castle La mattina ci sorprende con una calma disarmante. Dopo la tempesta (emotiva) della sera prima, quando abbiamo scoperto che il castello prenotato non era quello giusto – un dettaglio da poco, tipo prenotare una pizza e ricevere una ciabatta – oggi ci svegliamo nella

Lasciamo il Penmaenuchaf Hotel con un certo struggimento. Non solo per le coccole ricevute — tra cuscini, tè e moquette da ballo liscio — ma anche perché sappiamo che da oggi si cambia registro: si va verso il confine con l’Inghilterra. Fine del Galles profondo, delle pecore con l’accento gallese