Interviste impossibili: Carlotta

Interviste impossibili: Carlotta
Edoardo:
Benvenuti a un nuovissimo processo di Lanose Verità, il talk show dove anche chi non c’era… viene comunque messo sotto accusa.
La nostra ospite di oggi ha avuto l’ardire di rifiutare il viaggio in Galles, preferendo i nonni, i cugini e la montagna comoda.
Mentre noi arrancavamo tra castelli, cascate e stradine assassine, lei se ne stava seduta a leggere i nostri post quotidiani, con la soddisfazione sadica di chi guarda una serie tragicomica in streaming. Signore e signori, ecco a voi Carlotta, l’assente presente, la commentatrice invisibile, la spettatrice che ci ha giudicati a distanza con una coperta sulle gambe e il popcorn in mano.

Edoardo: Ciao Carlotta, come stai? Sei pronta a rispondere a 25 domande affilate come rasoi, una dietro l’altra, cercando di rispettare l’onestà dei tuoi pensieri? Andiamo.
Edoardo: Carlotta, sei rimasta a casa: scelta saggia o atto di pietà verso i tuoi piedi?
Carlotta: Sono bionda fuori adesso, ma sono bionda anche dentro, non l’ho capita.
Edoardo: Non l’hai capito? Cioè: sei rimasta a casa perché hai fatto una scelta saggia o per pietà dei tuoi piedi?
Carlotta: Perché ho fatto una scelta saggia.
Edoardo: Bravissima. (Rimarrà anche la parte della bionda, sappilo.)
Edoardo: Quando leggi i nostri post, ti sembravano cronache di viaggio o confessioni di condannati in diretta?
Carlotta: Sicuramente confessioni di condannati in diretta.
Edoardo: Quanto hai riso quando hai letto delle stradine strette e delle retromarce disperate?
Carlotta: Non tanto.
Edoardo: Non ridevi?
Carlotta: L’unica in cui sono...
Edoardo: …perché mi vuoi bene, comunque sei mia figlia.
Edoardo: Seguendo i post, hai pensato: “Che avventura!” oppure “Grazie al cielo non ci sono”?
Carlotta: Grazie al cielo non ci sono.
Edoardo: Sei mai arrivata a metà di un articolo pensando: “Ok, basta, troppo cringe, vado a farmi una cioccolata”?
Carlotta: Sì.
Carlotta: Poi non lo capivo. L'articolo intendo.
Edoardo: Ah, ok, perfetto.
Carlotta: Perché non capisco molto bene le tue parole quando ti esprimi.
Edoardo: Probabilmente perché non uso i verbi.
Edoardo: Quale dei nostri titoli di viaggio ti è sembrato più ridicolo?
Carlotta: Non me li ricordo neanche.
Edoardo: Benissimo, vuol dire che l’ha letto con…
Carlotta: Ma l’ho letto per stare sincronizzata con voi, per capire cosa facevate. Meno male che non ero venuta.
Edoardo: Ah, solo per quello. Passiamo alla prossima.
Edoardo: Quando hai letto del Cader Idris, hai pensato “Peccato non esserci” oppure “Finalmente la montagna li seppellirà”?
Carlotta: Ecco, quello.
Edoardo: Hai capito, Maddalena? Hai capito, Sara? Va bene.
Edoardo: Quanto ti ha fatto ridere l’idea che Maddalena meditasse di ucciderci durante la salita?
Carlotta: ******* ero felicissima. Avrebbe fatto quello che mi hai fatto pensare in Scozia, ma non potevo.
Edoardo: In che momento hai capito che i nostri post erano più black comedy che diario di viaggio?
Carlotta: No, non capisco niente.
Edoardo: Niente. (Sempre per il fatto di essere bionda. Ricordiamo: oggi è una bionda stile California/Los Angeles.)
Edoardo: Cosa ti ha dato più soddisfazione: leggere delle nostre fatiche o sapere che tu eri tranquilla coi nonni?
Carlotta: Leggere delle vostre tragedie.
Edoardo: (Qui c’è un po’ di ******** inside… più che bionda c’è del nero corvino da strega di Salem.)
Edoardo: Hai mai commentato mentalmente i nostri post con emoji sarcastiche?
Carlotta: No.
Edoardo: Nella tua testa, diavoli, robe strane, burroni...?
Edoardo: Secondo te, chi di noi scriveva con più disperazione nascosta tra le righe? Chi era il più disperato?
Carlotta: Ma hanno scritto anche gli altri?
Edoardo: No, ho scritto solo io. Ma tra le righe, chi era il più disperato?
Carlotta: Chi era… la Madda. Ma si vedeva dalle foto: era distrutta.
Edoardo: Ti sei mai chiesta se pubblicassimo davvero la verità o se censurassimo le scene più ridicole?
Carlotta: Sì, secondo me sì. Alcune. Ma perché te le dimentichi.
Edoardo: Probabilmente volevamo dimenticarle: è diverso.
Edoardo: Qual è stato il post che ti ha fatto pensare “Qui esagerano, impossibile”?
Carlotta: Quello che ti avevo detto l’altra volta… proprio l’inizio, all’aeroporto, quello del gate.
Edoardo: Quello del miracolo: la coppietta di anziani “paralitica” che poi si è messa a camminare.
Carlotta: Avrei voluto essere lì! sul serio!
Edoardo: E quello che ti ha fatto dire “Sì, li conosco: sono proprio loro a fare figure di ***** del genere”?
Carlotta: In tutti.
Edoardo: Addirittura in tutti? (Effettivamente un po’ di ragione…).
Edoardo: Se il blog fosse stata la tua unica fonte, pensavi fossimo in Galles o in un reality show di sopravvivenza?
Carlotta: Per poco ho pensato che fosse veramente sopravvivenza. Ma proprio tanto. Cioè voi due, vabbè, amen.
Voi due… vabbè, ma perché te l’hai fatto il viaggio, l’hai… come ***** si dice… l’hai programmato? (indicando Sara)
E te, vabbè… te non parliamone (indicando me). La Madda la vedevo più disperata, più in sopravvivenza dopo un tot. Magari all’inizio no, ma poi è peggiorato.
Edoardo: Quale personaggio avresti tifato di più: Sara col piano B, me medesimo (Edoardo il Supremo) perso, o Maddalena col coltello metaforico?
Carlotta: Non lo so… nessuno dei tre.
Edoardo: Morte a tutti!
Edoardo: Hai mai letto un post e pensato: “Meno male che ho detto no a questa follia”?
Carlotta: Tutti. Tranne il primo, in cui volevo esserci per vedere...
Edoardo: ...il miracolo delle persone che iniziano a camminare.
Carlotta: Prima pensavo l’avessi scritto a caso, giusto per.
Edoardo: Siamo in tre testimoni, e forse più.
Edoardo: Se avessi dovuto fare la cronaca alternativa dal divano, che titolo avresti dato al nostro viaggio?
Carlotta: Non ho fantasia io.
Edoardo: Spara.
Carlotta: Non mi viene niente.
Edoardo: Beh, già “Non ho fantasia”…
Carlotta: “Non ho fantasia!” è un grandissimo titolo.
Edoardo: Più divertente leggere le nostre disgrazie o i commenti dei lettori che ci prendevano sul serio?
Carlotta: Le vostre disgrazie.
Edoardo: D’accordo anch’io: i commenti erano abbastanza cringe. Ok… ops.
Edoardo: Hai mai avuto la tentazione di scrivere tu un post parallelo intitolato “La verità vista da casa”?
Carlotta: No, perché non mi piace scrivere. Però… se mi piacesse, sì.
Edoardo: Dicci la verità: ci seguivi per affetto o per puro divertimento sadico?
Carlotta: Cioè… divertimento. Non vedevo l’ora che succedesse qualcosa, da dire “me ne torno in hotel che non c’ho più voglia”.
Edoardo: Secondo te, chi dei tre ha reso i post più drammatici del dovuto?
Carlotta: Cioè…
Edoardo: Chi creava l’enfasi, il casino supremo?
Carlotta: Maddalena! Ne creava di casini… secondo me. Poi si vede dalla faccia.
Edoardo: (Ricordiamo: sono due mesi che “non combino guai” — sue parole — ed era vestita da scalata sull’Himalaya, pronta ai -65° della pianura gallese… e non eravamo ancora in montagna).
Edoardo: Cosa ti ha fatto più ridere: le pecore giudici o noi che ci illudevamo di sembrare viaggiatori seri?
Carlotta: Voi che vi illudavate. Perché anche l’anno scorso era così. Sembravate… boh, esperti.
Edoardo: E invece?
Carlotta: E invece vi siete pure persi, da quel che ho capito.
Edoardo: Esatto.
Carlotta: Complimenti.
Edoardo: E non si sa di chi sia la colpa. (Chiaramente si sa dall’intervista precedente con Sara, ma verrà ignominiosamente censurata.)
Edoardo: Ultima domanda: il prossimo anno verrai con noi… o continuerai a seguirci dal blog ridendo delle nostre disgrazie con la coperta sulle ginocchia?
Carlotta: Non verrò mai con voi!!!
Edoardo: Va bene, direi che si chiude qui: è inutile fare altre domande. Probabilmente ne perderemo altri lungo il nostro tragitto per conquistare il mondo.
Ringraziamo Carlotta: grazie Carlotta di essere stata con noi in questo meraviglioso show, Lanose verità.
“Lanose” potete interpretarlo come anni o come ano, ma rimangono comunque… decorose e verità.

Edoardo: E anche l’ospite che non c’era ha avuto la sua voce. Carlotta ha preferito il plaid al trekking, il popcorn alle cascate, i nonni alle stradine gallesi. Eppure, paradossalmente, è stata una delle più attente: ci ha seguiti giorno per giorno, leggendo i nostri post come se fossero cronache di condannati a morte. E ridendo, ovviamente, delle nostre disgrazie.
La verità è che a volte chi resta a casa vede più chiaramente di chi parte. Mentre noi ci illudevamo di vivere esperienze uniche, Carlotta smontava tutto con una scrollata di spalle: “Ecco, lo sapevo, siete sempre gli stessi”.
Il suo giudizio è stato breve, lapidario, a tratti crudele. Ma forse è giusto così: non servono mille chilometri per capire chi siamo davvero, a volte basta un divano e una connessione internet.
Ringraziamo Carlotta per aver accettato di sottoporsi a questo processo paradossale: non era in viaggio, ma ci ha giudicati lo stesso. E forse con più lucidità di chi c’era davvero.
Ci vediamo alla prossima puntata, quando un altro ospite proverà a difendersi dalle accuse del gregge. Sarà presente? Sarà assente? Non importa. Qui a Lanose Verità nessuno scappa: prima o poi tocca a tutti.